le guerre del '500

Pace
Montalcino 1555-1559. Il Trattato di Cateau–Cambrésis 

Il 500’, in Europa, è stato il secolo del sogno dell’Impero Universale di Carlo V e della Riforma Luterana; le pretese universalistiche dell’imperatore si basavano sulla rivendicazione di essere il successore del Sacro Romano Impero e quindi sull’interpretazione dell’Impero come egemonia sugli infedeli. 

Per tutta la prima metà del secolo l’Italia fu oggetto delle rivendicazioni di Francia e Spagna; solo la Repubblica di Venezia, alla quale apparteneva anche la città di Verona,  riuscì a mantenere una sostanziale autonomia facendosi anzi promotrice dell’indipendenza della penisola.

La rivalità tra la Francia e l’impero di Carlo V che comprendeva la Spagna con i suoi domini nel Mediterraneo (Napoli, la Sicilia e la Sardegna), i Paesi Bassi, la Franca Contea e la Germania meridionale, si fondava, oltre che sulla contesa per la supremazia in Italia, anche sugli attriti tra Carlo V e il Papa Clemente VII il quale non accettava il dominio imperiale sull’Italia meridionale e contestava le ingerenze di Carlo V in materia di fede per quanto riguardava l’eresia Luterana.

La rivalità tra la Francia e la Spagna di Carlo V proseguì a fasi alterne per tutta la prima metà del secolo; tuttavia, da una parte le difficoltà nella successione, dall’altra, la dieta di Augusta del 1555 che risolveva la questione legata all’instabilità politica della Germania sancendo il principio cuius regio eius religio (cioè il diritto dei principi di imporre la propria confessione ai loro sudditi), costrinsero Carlo V ad abdicare. Il principio sancito ad Augusta infatti infliggeva un duro colpo all’idea dell’Impero Universale di Carlo V basata, come abbiamo visto, sull’idea della lotta contro gli infedeli e l’eresia luterana.

L’indebolimento di Carlo V comportò di conseguenza il rafforzamento della Spagna nel contesto europeo e mondiale. La pace di Cateau-Cambrésis del 1559 mise infine termine al conflitto franco-spagnolo; con essa la Francia rinunciò definitivamente alle sue pretese sull’Italia e venne sancita la supremazia spagnola sulla penisola che si riconfermò frammentata e debole dal punto di vista politico.

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